"Ciao a tutti, sono qui per vincere e vinceremo tutto!" Con questa frase di saluto Zlatan Ibrahimovic si è presentato all'ondata di pubblico presente a San Siro per omaggiare il suo arrivo in rossonero. Lo svedese entrato in una passerella come solo ai grandi del calcio viene concesso ha portato entusiasmo e gioia in un ambiente che, ormai, era stato letteralmente anestetizzato dai recenti risultati pessimi, da una tifoseria costretta a vedere l'altra sponda di Milano esultare per i grandi trionfi e da una dirigenza che di milanista, ormai, aveva ben poco. Il 4-0 sul Lecce è la prova palese che qualcosa è cambiato e che l'arrivo di Ibra ha dato qualcosa in più anche nella testa oltre che, sicuramente, nella tecnica. A fine partita lo svedese classe 1982 ha, inoltre, riportato a galla quello che è sempre stato il suo carattere forte e, se vogliamo, anche spaccone che lo hanno contraddistinto negli anni di permanenza in nerazzurro, rispondendo a una frase detta in settimana da Javier Zanetti(capitano dell'Inter) che aveva detto : "
Non mi sorprende che uno come lui possa andare al Milan". Ibra è stato secco nella risposta a Carlo Pellegatti durante la trasmissione "Controcampo" :
"Vorrei ricordare a Zanetti che prima che arrivasse Ibra, lui non aveva vinto niente e se pensa a ancora a me certamente è un problema suo". Cosa si può dire dunque? Il Milan finalmente ha trovato un uomo di spessore con i piedi e con la testa, per esserne ancora più convinti si attende impazientemente il suo debutto il 12/09 contro il Cesena.
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